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mercoledì 26 novembre 2008

Dalle sette alle otto

[Non è un racconto: questa è verità, signori]
Mi è successo diversi anni fa. Tuttora non ne trovo una spiegazione razionale e valida.
Mi sveglio. La radiosveglia segnala che sono le 7:10 del mattino. So che sono le sette e dieci perché oltre ad aver guardato la radiosveglia, ho guardato anche l'orologio al polso: non mi tolgo l'orologio manco per dormire, e spesso guardo l'ora compulsivamente solo per sapere che l'orologio è ancora li ed è funzionante.
Mi alzo, peraltro, proprio mentre guardo l'orologio da polso. Mi alzo, appunto, e in pigiama vado in bagno.
In bagno mi limito a tre operazioni semplici: faccio pipi', poi tiro l'acqua e mi lavo i denti.
Esco in cucina per tornare in camera da letto indeciso se tornare a dormire (è domenica mattina), ma mentre esco dal bagno il mio occhio destro cade sull'orologio della cucina, che fa le 7:50 passate.
Quasi le otto meno cinque. Resto fermo per qualche istante, sicuro di vedere la lancetta dei secondi ferma (deve essersi fermato ieri sera, ovviamente!), ma la stessa va avanti tranquillamente.
E come può l'orologio essere avanti di quasi tre quarti d'ora? Guardo l'orologio da polso. Anche lui fa le otto meno cinque.
Guardo di nuovo l'orologio da polso, poi quello della cucina. Torno in camera da letto. La radiosveglia dice, laconicamente: 7:56.
Non sono convinto, riguardo l'orologio da polso. Poi addirittura telefono per sentire l'ora esatta, e lo faccio alle 7:59.
Insomma, per quanto non riesca a spiegarmelo, da quando sono entrato in bagno a quando ne sono usciti dovrebbero essere passati tre quarti d'ora.
Tuttora non riesco a trovare una spiegazione plausibile.

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