sabato 22 novembre 2008

Un orsacchiotto mi protegge, IV

[... e mi diverte! ((-: ]
Io: "Uff, che giornata lavorativa oggi. E il cielo non promette niente di buon... uh? Ah! Mmmm, Lucky, se vieni con me in balcone ti faccio vedere una cosa simpatica: un fenomeno che si chiama Lampi d'Autunno, sono fulmini fra le nuvole molto spettacol..."
Lucky: "AAARGHHHHH!!!!!!!!!!"
Io: "Lucky? Ma che fai sotto il letto? Dai vieni fuori... stai tranquillo... sono solo lampi, non ci sono tuoni... dai stai tranquillo..."
Lu: "Davvero?"
Io: "Non ti fidi del tuo padroncino? Dai che se hai paura stasera ti faccio dormire con me..."
Lu: "Uhmmmmm"
Io: "Tranquillo. In caso di tuoni mi puoi mordere, ti coccolo per un'ora, ti porto con me a lavorare in ufficio, ti faccio fumare il Balmoral che mi sono preso per festeggiare la configurazione di ZoneMinder..."
Lu: "No. Niente sigari, che non fumo... uhm... e che ne dici delle gomme da masticare che stai usando per non fumare?"
Io: "Ma sanno di yogurt andato a male misto a copertone usato... ok: hai vinto: una adesso se vieni fuori (dai, tranquillo, solo se te la senti...) e una domani"

Ci mettiamo per un po' dietro la finestra, quando Lucky e' piu' tranquillo apro anche la finestra e seguiamo un quarto d'ora di lampi e fulmini veramente spettacolari (chissa' se Francesco ha sfoderato la macchina fotografica...), poi rientriamo. Io cerco di guardare un po' di televisione [l'unica cosa che fanno e' "Vulcano - Los Angeles 1997", e oltre a dire che l'ho gia' visto $enne volte, vi dico che se clickate e aprite quella pagina su bloopers vedrete peraltro le molte segnalazioni mie ((-: ], e la connessione adsl fa pure cilecca (GRRRRR), per cui mi limito a scrivere un po' di appunti per il blog, mentre sono impegnato ad accarezzare un piu' tranquillo Lucky [SPAM! Lu: "Gosh!" Io: "Ehi! Non sopporto me stesso quando sparo i palloni di gomma, non ho intenzione di sopportare te!!" Lu: "Ehm, scusa... mi sono anche spaventato da solo..." Io: "Ti sei spav... sei un mito!" (-: ], poi e' il momento di andare a dormire, e il resto e' noia, fino alle cinque di mattina circa, quando si va in scena.

Il sogno comincia con me e mia madre a bordo di un treno, di ritorno dal nord Italia, ma che decidiamo di fermarci per una pausa rinfrancante in una cittadina del centro-nord (no, non ho la piu' pallida idea di che citta' sia, dovrebbe essere qualcosa sugli appennini tosco-emiliani. Il posto non e' molto grande, ed e' una citta' che ha un nome con la parola "Lago" (fate conto, chesso', "Zuzzurellone sul Lago", ma non mi ricordo il nome, so che e' una parola identificante una citta' inesistente, come il Camilleriano 'Vigata'), anche se il "lago" in oggetto e' un invaso artificiale che si estende per circa due km di lunghezza per uno e mezzo di larghezza, con una profondita' media non superiore al metro.
Ci fermiamo in un albergo che ha un solarium con vista su questo benedetto lago, e da cui la vista sulla citta' mi ricorda una specie di Siracusa reinterpretata dalla Disney per il cartone "Sinbad, la leggenda dei sette mari", poi ci facciamo una bella passeggiata in citta', dove incontro un po' di amici di Siracusa, e uno di essi ci invita a casa sua per un caffe' o qualcosa di fresco.
Tecnicamente questa benedetta citta' pur essendo al nord ha una serie di scorci misti fra Trento, Monaco di Baviera e Siracusa, tanto che la casa del mio amico appare in un posto non dissimile da via Servi di Maria qui a Siracusa.
In casa e' pieno di muratori, elettricisti e soprattutto pittori (l'odore del ducotone e di altri prodotti murali riempie la casa e mi satura le narici), per cui ce ne andiamo in giardino dove per prima cosa l'amico ci mette in guardia dal suo cane ben poco socievole, ma che appena si avvicina...
Io: "Ehi! Bello! Vieni qui!"
Am: "No, Mirko, non lo fare che e' ferociss... eeeeeeeeeeeeeeh?????????"
Il cane, un mastino nero, mi arriva praticamente addosso e per prima cosa mi annusa la mano sinistra, per poi gettarsi subito a terra offrendomi il suo torace, e lasciandosi accarezzare e coccolare energicamente.
Am: "Ma come cazzo? Ma quello stronzo a malapena riconosce me! Ma chi spacchio sei, San Francesco?"
Vado avanti per alcuni minuti, poi mi rigiro e mi ritrovo sul letto, con Lucky nella stessa posizione del cane, e la mia mano destra impegnata in egual maniera a solleticargli il pancino.
Io: "Ehi!!! L'hai fatto apposta! Non venirmi a dire che era un sogno normale..."
Lu: "Naaaa. Sei tu che pensi male..."
Io: "Non ho bisogno di pensare male. Dai che questa volta le coccole te le sei meritate, piaciuti i lampi d'autunno ieri sera? O hai avuto paura?"
Lu: "No. Belli... pero' se dovessi guardarli da solo non so se me la sentirei..."
Io: "Tu sei troppo paranoico, prima di essere fifone. Domenica c'e' la festa qua' sotto alla mazzarrona. Perche' non ti guardi i fuochi con Simon mentre io sono giu' a lavorare [auff... ndG]?"
Lu: "Uhm... ci pensero'... ma ora sveglia che e' ora di alzarsi ed andare a lavorare..."
Io: "Si... lo so..."
YAAAAAAAWWNNNNNNNNNNNNNNNN! Le sei meno cinque, mah... lasciamo che questa giornata cominci...

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