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giovedì 30 luglio 2009

Abbiamo un tenente

Primi anni 'sessanta.
Solarino. Una domenica estiva che i paesani passano seduti in piazza a prendere una parvenza di fresco.
Mio padre ritorna, in licenza, dalla scuola ufficiali (è un tenente).
Arriva in piazza l'autobus, scende questo giovanotto con la fascia azzurra. I due carabinieri del paese lo vedono e corrono alla fermata per impiantarglisi davanti sull'attenti, mentre con un gesto della mano ed un sorriso fa loro cenno di "riposo".
Ma il fatto non passa inosservato da metà dei paesani, che si avvicinano al vicesindaco, seduto fuori dal bar che cerca di leggere il giornale.
Gente: "Don Turi, chissà che cosa è successo se hanno mandato addirittura un tenente!"
Don Turi: "Eh? Ma zitti, idioti, è il figlio di mia cugina Teresa!"

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Inizio anni 'sessanta, stazione dei carabinieri del Monte Bondone, Vaneze (TN).
Mio zio è un carabiniere (brigadiere) d'istanza lì. Una mattina di inizio luglio alla caserma si presenta mio padre: un ufficiale (un tenente) che dice di essere in licenza breve dalla scuola ufficiali. Essendo mio padre un tenente dell'esercito, tutti come cagnolini gli si sono parati davanti sull'attenti, ma nessuno si è degnato di chiedergli l'unica cosa utile, ossia come si chiamasse l'ufficiale che avevano davanti al naso.
Mio padre, con tono informale, chiede notizie del brigadiere Tuccitto, e subito il responsabile della stazione lo va a cercare. Quando mio zio raggiunge la garritta d'ingresso con un sorriso annuncia "Enzo", mentre mio padre annuncia appunto "Pippo".
Il responsabile della stazione sbraita contro mio zio perché non si è messo sull'attenti davanti ad un uffciale, minacciando di farlo portare immediatamente in cella. Entrambi (mio padre e mio zio) surgelati lo guardano, prima di dire in coro la stessa frase, indicandosi l'un l'altro: "Lui è mio fratello".

giovedì 23 luglio 2009

Il principe mezzosangue? Certo: l'hanno dissanguato!

Ho visto al cinema (perché è rimasto l'ultimo film che credo si meriti i soldi del biglietto del cinema) "Harry Potter e il Principe Mezzosangue", sesto capitolo della sagRa (tratto dal sesto volume della saGa) del maghetto miope.
Anzitutto un messaggio a tutti coloro i quali l'hanno visto ma non hanno letto l'equivalente libro (a piena dimostrazione che molti passaggi non si capiscono proprio): Severus Piton è il "Principe Mezzosangue" perché è figlio di un babbano e di una strega [per cui un mezzosangue (come d'altronde zio Voldie)], il cui cognome da nubile è "Prince" (da cui, appunto, principe).
Era forse comprensibile dal fatto che ha dimostrato una grandissima preparazione in pozioni (d'altronde Lumacorno ci ha informati che la pozione che chiede per donare la Felix-Felicis è riuscita solo ad *una* *persona*), ma dato che ho visto il film con un'amica che non ha letto nessuno dei sette corposi tomi, i suoi dubbi sulla comprensibilità di diverse parti della produzione mi hanno aperto gli occhi.

Ma gli occhi, con il regista Yates, li ho aperti da un pezzo. Mi rivolgo a tutti quelli che hanno letto i libri come me: avete presente il film precedente? "Harry Potter e L'Ordine della Fenice" comincia a lanciare una chiave di lettura totalmente differente, che non solo viene confermata e stereotipata in questo film, ma soprattutto fa sì che io ora (dato che il regista è il medesimo) non aspetto più con curiosità l'ultimo e definitivo (se pur in due parti) capitolo.

La chiave di lettura è: Harry e i ragazzi devono fare i quindicenni in calore e lasciare agli adulti le cose da adulti. Non fosse che è il perfetto contrario di quanto avviene nei libri, in cui sono i ragazzi (Harry stesso, peraltro) a far aprire moltissimo gli occhi agli adulti.
Ad esempio, proprio per tornare per un istante a "L'Ordine della Fenice", il gruppo di ragazzi che si soprannomina "Esercito di Silente" fa un mazzo tanto ai mangiamorte. Ma nel film: noooo! Scherziamo? Arriva Lucius Malfoy e dice ad Harry: "Pensavate di fermarci in quattro ragazzini?"
Quattro ragazzini? Ragazzini? Quei ragazzini hanno lasciato il Ministero disseminato di mangiamorte schiantati (lo Stupeficium lascia a terra finché non viene qualcuno a dare un Innerva, per esempio...), pietrificati, incarcerati e chi più ne ha, più ne metta. Ma no, deve essere lo zio di Harry che viene a difendere il nipotino imbranato e gli amichetti, e il combattimento devono farlo gli adulti mentre i bambini stanno a ripararsi. Eh, già.
E poi arriviamo a questo sesto capitolo.
Stessa cosa, stessa chiave di lettura. Una nausea indescrivibile: mi sembrava di guardare "Beverly Hills 90210": più importante parlare delle cottarelle adolescenziali dei ragazzi che preoccuparsi di Voldemort e dei casini che sta combinando. Ci pensano gli adulti, tranquilli ragazzi!

CI PENSANO GLI ADULTI UN PAR DE COJOTES! PRONTO??? QUALCUNO SI RICORDA CHE VOLDEMORT VUOLE AMMAZZARE HARRY?

Alla fine del combattimento ne "L'Ordine della Fenice" Harry si ritira nella presidenza, incavolato come un ornitorinco in calore (giustamente) per essere stato mandato a cagare da tutti, Silente compreso. Smantella la presidenza (spaccando a mazzate qualsiasi cosa si trova davanti e fiondando una sedia che per un soffio non sfonda una finestra e finisce in cortile). Silente non lo ferma, poi lo implora di ascoltarlo per qualche minuto, con la promessa che quando lo avrà ascoltato, potrà anche "creparlo di mazzate" (grin) come sa di meritare.
E Silente si scusa, per tutto, per aver preso Harry per un bambino, per tutto il tempo, e per non aver visto sin da subito i rischi che ha corso il ragazzo. Gli confessa di come gli è stato lontano perché Harry, a causa della cicatrice, è diventato un canale attraverso cui Voldemort poteva passare (e per questo chiede a Severus, un ottimo occulmante, putacaso) di insegnargli l'occlumanzia. E Harry gli lancia un Protego proprio perché la lezione era: "chiudi la mente e cerca di lanciarmi un qualsiasi contro-incantesimo". E Silente coinvolge Harry verso la battaglia finale contro Voldemort con tutta la serie di ricordi che gli fa vedere e l'ultimo (quello di Lumacorno) che gli fa cercare apposta.
Ma niente di tutto questo. Di nuovo sono gli adulti a sputtanare Harry, e non il contrario. Lupin saputo del gesto di Piton annuncia "maledizione, Silente sapeva che Piton è sempre stato un ottimo occlumante, come poteva fidarsi?", e tra l'altro la McGranitt, divenuta preside a causa della morte di quest'ultimo, chiede ad Harry di informarla su quanto accaduto con Silente e di conoscere i suoi progetti, ma Harry aveva promesso (parte tagliata nel film...) di occuparsi della ricerca degli altri Horcrux senza rendere nessuno partecipe dei fatti, e nello specifico manda radicalmente a fanculo anche lei e annuncia che non avrà nessuna notizia sui suoi programmi. Ma no, deve essere la McGranitt a parlare ed Harry se ne va contrariato, a parlare con Hermione della sua cotta con Ginny Weasley.

Ma per favore. Che schifo.
Persino la lotta con i mangiamorte dentro Hogwarts (in cui i ragazzi dell'ES gli fanno un culo tanto a praticamente tutti) viene saltata, cancellando una filata di cose che ci servirebbe sapere per il prossimo film. Ma a questo punto già mi immagino il prossimo capitolo: saranno gli insegnanti a fare il culo a Voldemort.

Spero caldamente che finito il settimo capitolo cinematografico, qualche anima pia pensi a realizzare un cartone animato *integrale* delle avventure di Harry e dei ragazzi, rendendo finalmente il giusto tributo ai ragazzi, che poi è anche il messaggio di solidarietà, amicizia, rispetto e coraggio che i libri vogliono lanciare a tutti i ragazzi...

mercoledì 15 luglio 2009

Windows Vista? No, grazie

Il cliente mi porta il laptop perché non ne vuole più di connettersi ad internet col cellulare, dopo che lo ha connesso millemila volta con una rete locale molto dubbia. Provo a fare un ripristino configurazione e il sistema si impalla, mentre l'antivirus protesta segnalando di aver trovato un trojan horse che non puo' eliminare.
Salvo i dati, formatto, reinstallo Windows Vista Home Premium dalla sua partizione di ripristino, riconfiguro tutto quanto.
La sera prima installo le ultime fesserie, l'indomani dovrei solo ripassare i dati che avevo conservato su un hard disk esterno e deframmentarlo, ma...

... alle nove del mattino lo accendo e scopro una bella novità: Centro connessioni di Rete e Condivisioni mi dice: "Stato: sconosciuto - Accesso negato".
E il portatile non va in rete.
Cerca notizie: è un aggiornamento del driver della scheda di rete fatto da Windows update, provate a fare 'net localhost "Administrators" "Local Service" /add' [comando non valido, provo con "localgroup" e mi risponde che non esiste Local Services), provate a fare ripristino configurazione (sta cippalippa: "i file di sistema sono cambiati e non è possibile effettuare il ripristino).
Insomma: ho dovuto riformattare, e disattivare l'aggiornamento automatico dei driver.

VAFFANCULO!
VAFFANCULO!!!
DUE GIORNI DI LAVORO BUTTATI CHE NON POSSO ADDEBITARE AL CLIENTE!
VAFFANCULOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!