Il fiume si dirige ad una cascata molto più in là, per cui la corrente è sufficiente anche se si nota poco, però quando si avviano le pale della turbina si capisce meglio.
In effetti al di là della ringhiera c'è una gigantesca turbina con delle pale di alluminio mezze incarcarate e una serie di cartelli piantati accanto alla ringhiera e mezzi arrugginiti che segnalano il pericolo inerente la turbina in movimento, anche se al momento è ferma.
Intorno a noi ci sono i boschi e la vista panoramica sulle montagne del Trentino, ma d'altronde la provincia è sempre stata moooolto panoramica in tal senso.
La turbina è collegata ad una grossa ruota dentata in alto e, dopo qualche istante, con un rumore di avviamento di motore elettrico si mette in movimento raggiungendo in pochi istanti una velocità non indifferente.
Sono assieme ad FC e ad MR, che lavora per ENEL, ed è lui che ci invita a salire lungo la scala in muratura che c'è sulla destra e che si inerpica per alcuni metri sopra la turbina, prima di entrare nel gigantesco edificio che si trova sopra la turbina.
La scala non è molto ripida ma appena entra nell'edificio diventa stretta e bassina, tanto che dobbiamo camminare chinati. MR ci spiega che la centrale è stata costruita negli anni '50 ma ormai quasi del tutto rimodernata, infatti finita la scala ci troviamo in un locale di passaggio con le classiche pareti con pitturazione anni '60 ma con molti mobili nuovi; entriamo in sala comando e fanno bella vista di sé un rack di computer enorme con - in primo piano - un AlphaServer nero 1mt x 1mt x 40cm di spessore, acceso e con i led di servizio e rete che lampeggiano come le lucine di un albero di natale.
FC mi chiede come deve essere farsi un partitone a Quake su quel serverone, e mi scappa un sorriso pur considerando che starà girando con TRU64UNIX, anche se MR mi accenna che sta usando NTServer...
Poi usciamo dalla sala controllo, ma a questo punto mi sveglio...
Uno sbadiglio e una arruffata alla testa del gigantesco Peter (-: mi riportano sul mio letto: la stanchezza e la poca voglia di fare qualcosa di utile nella domenica pomeriggio mi hanno portato a buttarmi sul letto verso le 15; il fresco non indifferente mi ha fatto riscoprire come un orsacchiotto faccia compagnia, ma un mostro di 90cm oltre alla compagnia ci mette quel caldo che non ti fa accendere sei stufe (-:
Ormai non mi stupisco di nulla: come già detto diverse volte, finché un orsetto resta a portata di mano non ci sono incubi, ma questi sogni sono veramente pazzeschi... Finirà che il mio terzo libro sarà sui sogni che mi fanno fare i miei peluche ahahha...
Mah, è tutto alla prossima.
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