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martedì 6 marzo 2012

Come sottoscrivere un contratto ENI luce senza saperlo

Ore 15:45 circa.
Sto per uscire di casa, sto finendo alcune operazioni quando suonano al campanello. Anche con una certa insistenza. Mia madre va ad aprire la porta, mentre io in camera spengo il computer e mi metto le scarpe antinfortunistiche (beh, in casa sto in ciabatte...).
Sento parlottare in cucina, mi giunge una frase che riguarda l'attacco del gas, e la prima cosa che mi sovviene riguarda il fatto che in questi giorni abbiamo ordinato la nuova cucina. Ma poi penso "sì, vabbè, ma quale attacco del gas? Abbiamo la bombola, l'attacco del gas non è fisso, e comunque il piano cottura lo stiamo prendendo noi a parte..."
E, con le scarpe ancora slacciate, mi avvicino in cucina per capire che succede. In cucina ci sono mia madre, una ragazza e un ragazzo ben azzimato in giacca nera e cravatta seduto a tavola. Mia madre un tantino preoccupata che subito cerca di informarmi: "Ah, Mirko, guarda che c'è una dispersione di gas metan..."
Ma io faccio un balzo in avanti: con orrore noto che il ragazzo seduto sta copiando dei dati dalla nostra bolletta ENEL.
Mi fiondo contro di lui, gli strappo la bolletta da sotto le mani e alzando immediatamente la mano destra a indicare la porta, perentoriamente, ordino: "Uscite immediatamente da casa mia"
Ora: i personaggi del dialogo sono:

MM : Mia Madre (peraltro preoccupata a morte dal rischio gas detto dai ragazzi).
Lui : Il venditore
Lei : La compagna del venditore, rimasta silenziosa da quando ho messo piede nella cucina
Io: Il vostro caro Grizzly
Notate che ho interrotto più volte mia madre.

Io (strappando letteralmente da sotto le mani del ragazzo la nostra bolletta enel): "Uscite immediatamente da casa mia"
MM: "Ma Mirko: c'è una perdita di metan..."
Io: "E allora? Noi non abbiamo il metano!" (mi avvicino alla cartelletta che il ragazzo ha poggiato sul tavolo accanto a lui e la alzo, mostrandogliela) "e questi signori vengono qui per conto di ENI, società sul mercato libero dell'energia, non per problemi al metano"
Lui: "No, io veda sto facendo solo..."
Lei: "Ma noi siamo qui per..."
Io: "Ho detto di andarvene, non costringetemi a chiamare la polizia"
MM: "Ma voi per caso siete di enel ener...?"
Lui: "No, ma che sta dicendo, siamo qui per il gas..."
Il tizio: "Siamo infatti qui per..."
MM: "Ma allora?"
Io: "Sono agenti commerciali e stanno cercando di farti sottoscrivere un contratto con un fornitore di energia sul mercato libero. Mi sbaglio?"
Lui: "No... io, non sono qui per questo, c'è pericolo che..."
Mia madre: "Ma Mirko, è pericolos..."
[a questo punto i toni si fanno alti. Molto alti. Sto praticamente sbraitando]
Io: "Bene! BENISSIMO! Visto che c'è una perdita di metano allora chiamiamo i carabinieri ed evacuiamo tutto il palazzo, che ne dite?"
Mi avvicino al telefono e alzo la cornetta, cominciando a comporre le prime cifre del 112, mentre Lui e Lei si avvicinano alla porta. Lui, stizzito, mi risponde "Io sto solo facendo il mio lavoro, c'è un pericolo, sa!"
Mia madre, terrorizzata dal pericolo del gas, mi guarda di traverso.
Io estraggo il tesserino di servizio della protezione civile e glielo mostro: "Anche io sto facendo il mio lavoro, se c'è una perdita di gas dobbiamo avvisare subito le autorità ed evacuare il palazzo. D'altronde se lei sta facendo il suo lavoro non avrà problemi a farsi aiutare dai carabinieri, no?"
Il ragazzo impallidisce
Lui: "Non c'è bisogno di fare tutto questo, stavo solo..."
Io: "E poi lei certamente è un collega, giusto? Posso vedere IL SUO tesserino, ministeriale come questo?"
Il ragazzo, seguito a ruota dalla collega impallidita, esce dalla porta: ormai ha capito la mala parata, ma ciò nonostante pensando di essere forte mi mostra un tesserino di un'agenzia dell'ENI.
Un tesserino con nome, cognome, e la chiara qualifica "venditore", che mostro a mia madre, dicendo: "Oppure non c'è nessuna perdita di gas e avevo ragione. E se ci fossero i carabinieri o i colleghi lei sarebbe nei guai per procurato allarme. Si vergogni! Lei ha cercato di gabbare una persona anziana solo per fargli firmare un contratto. Per quello che ha fatto è persino passibile di denuncia, e meriterebbe di perdere il lavoro! Sparite e non fatevi più vedere"
Chiudo la porta sui due che si allontanano silenziosamente sulle scale, mi giro verso mia madre che mi guarda sconvolta.
Io: "Che cosa ti è saltato in testa di dargli la bolletta dell'ENEL? Ma sei impazzita? Non si mostrano documenti o bollette A NESSUNO per NESSUN MOTIVO!"
MM: "Ma... ma... ma mi hanno spaventato con la storia della perdita di gas metano!"
Io: "Il metano? Ma che stai scherzando? Quale cazzo di fuga di metano? Se ci fosse una fuga di metano ti avrebbe BUSSATO (e non SUONATO) un signore con una tuta arancione e una striscia catarifrangente che dice 'Vigili del fuoco', che t'avrebbe preso di peso e buttato fuori dal palazzo nel tempo che impiegavi a dire 'ma che succede?', te ne rendi conto? E anche se ci fosse una fuga di metano: primo qui non c'è il metano, secondo quei due non avevano strumenti di misurazione per le fughe di gas. Ma apri gli occhi, cavoli. Se non c'ero avevi già fatto il contratto con loro..."

Altro che vederlo su "Le Iene": a Siracusa ci sono agenti commerciali per ENI che giocano sporco.

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