venerdì 31 ottobre 2008

Trecentesimo articolo del Diario di Viaggio

Ero stanco, quella sera. Ero stanco dopo una giornata di lavoro eccezionalmente pesante, ed ero stanco perche' avevo approfittato del week-end per continuare il lavoro di impaginazione e gestione del foglio di stile. Perche' io sono cosi': mi piacciono gli strumenti open source perche' posso metterci le mani sopra, perche' non sono mai obbligato ad accontentarmi della pappa pronta che qualcun altro mi ha messo a disposizione, e posso variare la ricetta. (-:
Ero stanco, perche' era lunedi' e si prospettava una settimana di lavoro non troppo esagerato ma comunque da svolgere in mezzo al caldo e con la poca voglia di muovermi.
Ero stanco, perche' sabato e domenica li avevo passati rifinendo tutto il codice sorgente css2 e provando e riprovando con Firefox e Internet Explorer e quanto altro avessi a portata di mano, anziche' riposarmi fisicamente e mentalmente in preparazione all'inizio della settimana.
Ma ero stanco, soprattutto, di dire che dovevo cominciare a scrivere qualcosa da poter mettere sul web, qualcosa che identificasse me, la mia vita o il mio lavoro.
Ero stanco, mentre le zanzare cercavano di mangiarsi il bordo inferiore della finestra di BlueFish, mentre l'orsacchiotto mi aspettava fiducioso accanto al cuscino del letto, mentre di fronte a quanto avevo scritto mi ero fermato, ero uscito sul balcone e stavo fumando quella strameritata MS Club.
Ero stanco, ma l'emozione che e' venuta quando ho portato il cursore del mouse sul pulsante "Pubblica Post" me la ricordo ancora. A distanza di quasi 2 anni e mezzo.
Me la ricordo come se fosse la prima volta. Ancora la prima volta.
Mi ricordo le parole, semplici, che avevo trovato per tentare di descrivere come mi sentivo in quella serata magica. Mi ricordo l'aria di quella serata, mi ricordo di quando poi spensi la mia fresca distribuzione Ubuntu Warty Warthog, quando finalmente mi trascinai sul letto, spensi la luce e - abbracciato a Philippe, mi addormentai sorridendo.
Era il 5 luglio 2004.
Era il primo articolo del mio Blog. Il mio strano esperimento con lo spazio di Supereva non mi aveva convinto, ma questa volta era diverso, questa volta ero deciso a continuare.
Questa volta volevo costruire qualcosa, qualcosa di grande, e qualcosa di mio.
Sono uscito dal liceo scientifico con una media terrificante nelle materie umanistiche [salvandomi un po' con la filosofia, d'accordo: ma in italiano, storia e letteratura inglese e' meglio che stendiamo un velo (anzi, un telo) pietoso], e di certo non mi sarei mai visto a sfruttare concetti inerenti la letteratura, la comunicazione e il "public speaking" con gli altri. Una mente forse troppo matematica.
Troppo portato all'ambito tecnico, solo qualche volta mi ero cimentato nello scrivere piu' o meno brevi racconti mentre buona parte dei miei coetanei tentava di trovare sbocchi nel disegno o in altre attivita' culturali.
Eppure crescendo la gente cambia, e cosi' sono cambiato anch'io, lentamente ed inesorabilmente. Se quando andavo al quarto anno di liceo qualcuno mi avesse detto che avrei pubblicato un libro, che questo libro lo avrebbero comprato piu' di cento persone, che ne avrei ricevuto commenti positivi da moltissimi... beh, lo avrei preso per pazzo visionario.
Eppure e' cosi'. Il Blog mi ha fatto fare pratica, (-: molta pratica. Ed ho imparato a convivere con me stesso. Fino a qualche anno il mio karma era ben abbondantemente portato ad un concetto: Il mio avatar e' diverso da io.
Questo concetto lentamente e' cambiato e le due parti hanno iniziato a convivere ed a trovare punti di contatto. Anche grazie al blog.
Il mio blocco letterario si e' sbloccato ed ho imparato nuovamente a scrivere. In parte leggendo altri Blog, ma soprattutto scrivendo, scrivendo molto, scrivendo spesso, cercando di non portare davanti al monitor ed alla tastiera la figura sciatta e basilare del mio avatar, ma piuttosto la figura piu' funzionale di me stesso.
Avevo cominciato quasi per gioco, ma intenzionato comunque a non gettare la spugna per via delle difficolta', a superare la stanchezza che mi avrebbe portato spesso a rinunciare di scrivere un articolo, o a curarmi del blog perche' volevo mettere del tempo sopra qualcos'altro, ad evitare per questo che un boom iniziale rischiasse di scemare lentamente. Ad evitare di lasciare questo sito nel dimenticatoio, abbandonato a se stesso come una creatura mostruosa che si trascina lungo una strada di periferia legata a pesanti tentacoli come un oscuro fardello che rende periglioso il cammino [Philippe: ti ho detto che potevi venirmi vicino mentre scrivevo questo articolo, ma che castronerie mi stai facendo scrivere? (-: Lo so che vuoi essere coccolato prima di addormentarti, e anche che e' tardi, ma aspettami sul letto che fra poco arrivo!].
E di giorno in giorno lo sforzo cominciava a diventare piacere: non mi sentivo piu' costretto a scrivere un nuovo articolo tanto per non lasciare il Blog ad invecchiare, quanto spinto a farlo perche' avevo qualcosa da raccontare, o perche' era successo qualcosa ed avevo voglia di dire la mia.
Giorno dopo giorno, senza mai chiedersi quanto sarebbe stato utile o funzionale, sperando nei commenti degli amici, dei parenti, dei miei lettori [Vi invito sempre a lasciare un vostro commento: non abbiate paura. E' semplice e si puo' fare anche anonimamente. Se aprite l'homepage quando leggete un articolo selezionate "[Leggi tutto]" e vi troverete davanti sia l'articolo che ho scritto sia, in fondo, gli eventuali commenti e il comando "Invia un commento"; potete commentare semplicemente scrivendo quello che pensate, sia che siate gia' iscritti a Blogger (potete mettere il vostro nome utente e la password), sia che non lo siate (potete selezionare "anonimo" e non vi verrano chiesti dati, ma in tal caso vi invito a voler scrivere in fondo al commento comunque il vostro nome o un alias), sia che abbiate un altro sito web (potete selezionare "altro" e scrivere il vostro nome o alias e l'indirizzo del vostro sito web); ah, la "verifica caratteri" (Captcha) e' uno strumento che non e' messo li per creare difficolta' a voi, bensi' per contrastare il fenomeno dei programmi che ficcano automaticamente commenti agli articoli consigliandomi/ci di acquistare prodotti a base di citrato di Sildenafil o Tadalafil...].
Questo Blog e' uno strumento semplice, eppure e' cresciuto lentamente da quando e' nato e mai mi sarei aspettato tutti i risultati e le soddisfazioni che mi sta dando.
Eppure quando, in questi giorni, ho visto la bacheca ed il numero "299" che potete vedere nel capture a inizio articolo, mi sono spaventato.
Perche' questo che sto scrivendo e' il trecentesimo articolo di questo blog, e non e' facile riuscire a scrivere 300 articoli diversi sugli argomenti piu' disparati. Perche' non si possono scrivere 300 articoli in un blog e passare avanti come se niente fosse. Perche' non ci si puo' trovare per due mesi con il controllo caratteri grafici nella bacheca quando scrivevo un nuovo articolo, perche' Blogger riteneva che dato il mio traffico 'esagerato' potessi essere uno spammer (((-: anziche' un blogger e nulla piu'.
Con questo articolo voglio segnare un punto non solo nel Blog, ma anche nella mia stessa vita. E' il caso di festeggiare, e avro' modo di farlo anche approfittando dell'approssimarsi delle festivita' natalizie, ma soprattutto avro' modo di guardare al futuro e di pensare, immaginare, sognare che cosa mi (e ci) riservera' questo blog nel corso dei prossimi due anni e mezzo, o dei prossimi trecento articoli.
Ma, credetemi, dopo 300 articoli, ogni volta che finisco di scrivere e sto per portare il puntatore del mouse su quel bottone arancio, l'emozione che mi sale e' sempre la stessa. Ed e' sempre la stessa della prima volta.
Grazie, grazie a tutti voi: perche' esistete, perche' avete comprato il mio libro, perche' mi avete apprezzato, perche' mi avete aiutato, perche' mi avete spinto a non rinunciare, perche' mi avete fatto scoprire un mondo bellissimo, perche' ho scoperto quanto mi piace questo mondo, perche' anche nei momenti difficili ho saputo trovare uno sfogo che e' stato apprezzato, ma soprattutto perche', in generale, mi avete saputo apprezzare per quello che sono.
... e adesso non mandatemi insulti, pomodori e uova marce nei commenti, che se no si satura il /dev/null!! ((((-:

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