mercoledì 26 gennaio 2011

Il metano di Gefrano

Gefrano. Un paesino di montagna sul fondo di una piccola vallata circondata di montagne. Una sola strada che, attraverso una lunga galleria, porta in città [l'idea che mi sono fatto (sapete come sono i sogni, no?) è che si trovi nell'hinterland pavese, peraltro proprio a un tiro di schioppo dal capoluogo. Il classico agglomerato di casupole in una specie di periferia estremamente scostata, punto ideale per operai e impiegati in pensione che cercano solo un luogo tranquillo in cui curare l'orticello e giocare a bocce o a carte nel bar locale]. Casetta di montagna: piccola, accogliente, unifamiliare ma ricca di ogni comfort.
Salotto.
Una televisione accesa, su un canale locale. Passa uno spot pubblicitario, con degli sportivi in casacca da gioco che corrono per una cittadina, in mezzo ai palazzi. Ogni tanto qualcuno inforca un portone d'ingresso e si eclissa, mentre il claim recita: "Caldaie a gas metano e allaccio in tutti i luoghi: palazzi antichi, condomini, villette unifamiliari: PROPONETECI LA VOSTRA SFIDA!"
Mentre il claim si conclude, appaiono cucine a gas e caldaie ritagliate in ogni spazio di case signorili di fine settecento, inserite nell'arredamento con le stesse sensazioni che avrebbe dato un quadro antico.
La signora spegne la televisione, ed esce di casa.
Quando ritorna, diverse ore dopo, il sole è tramontato, l'ora di cena si avvicina e il marito, seduto su una poltrona vicino al camino, sta leggendo con calma e relax un libro.
-Ciao, cara. Hai preso appuntamento con l'idraulico, alla fine?
-Molto meglio.
Dicendo queste due criptiche parole, tirò fuori dalla borsa una carpetta bianca con il marchio di una società del mercato libero dell'energia.
L'uomo strabuzzò gli occhi: -Ma... Marta, che significa?
-Ho ordinato una caldaia a gas metano. Verranno in settimana a fare l'allaccio: mi hanno detto che non c'è nessun problema!
-L'allaccio? Ma... ma come avrebbero intenzione di fare?
La signora è convintissima di quello che ha fatto scendendo in città: -Non c'è nessun problema: ci portano il gas tranquillamente fin dentro casa!
-Il gas? Quale gas? Marta qui a Gefrano non c'è la rete del metano, cavoli!
Il problema della mancanza del gas nella frazione, diventa il minore. Quello più importante si visualizza pochi giorni dopo, quando la finanziaria che ha avviato la pratica per l'acquisto della caldaia chiede e pretende il pagamento delle rate. Tutto per l'acquisto di una caldaia che, tra l'altro, non può neppure essere convertita per funzionare a GPL, mentre la società che si occupa della distribuzione del metano e dell'installazione delle caldaie (ah, il mercato libero!) rifiuta di onorare l'accordo con un laconico "la vostra richiesta di allaccio è andata in KO".
Passano alcuni mesi. Alcuni mesi durante i quali la famiglia si trova a dover sbattere contro il muro di gomma della società del gas, contro quello della finanziaria, contro quello, infine, di non poter manco dichiarare risoluto il contratto perché la società chiede una pesantissima penale in caso di recesso senza allaccio.

Poi intervengono i giornali, e la famiglia viene contattata da un avvocato di un movimento nazionale consumatori che offre gratuitamente il suo patrocinio in questo caso, riuscendo a trascinare in tribunale le società coinvolte (anzi no, la società coinvolta, perché la finanziaria, non appena arriva il primo avviso di atti giudiziari dichiara concluso il finanziamento e rilascia immediatamente abbondante ed esaustiva liberatoria).
In tribunale, il giudice di pace determina delle cose inquietanti.
Anzitutto il contratto stipulato fra la famiglia e la società è assolutamente privo di qualsivoglia valenza per una serie impressionante di clausole palesemente vessatorie, compreso il prevedere una penale da parte dell'utente in caso di recesso anticipato, ma non trattando in nessun caso l'impossibilità della controparte a dar seguito al contratto per mancato o impossibile allaccio.
In solo due udienze (la prima rinviata per consentire alla società di produrre della documentazione aggiuntiva), la società viene condannata senza pietà al pagamento di una cospicua multa, oltre a dover risarcire tutti i danni morali e materali alla famiglia con una cifra contente diversi zeri.
Come secondo punto, moltissimi abitanti dei paesi limitrofi segnalano all'Autorità per le Garanzie sulla Concorrenza e il Mercato lo spot pubblicitario che riempie i canali televisivi locali del circondario, il quale viene immediatamente sospeso e sanzionato perché palesemente ingannevole.
Altre situazioni, lentamente, vengono a galla, e decine di casi del tutto simili a quelli della famigliola di Gefrano diventano di dominio pubblico, gettando se possibile ancora più fango sull'immagine della società, portandola lentamente sull'orlo del tracollo...


Suona la sveglia. Sono le cinque e dieci di mattina. Arruffo la testa a Philippe: -Cos'era? Il sogno di uno che non fa altro che sbattere la testa contro le ingiustizie fino a coinvolgere le unioni consumatori?
Però mi sono divertito. E voi no?

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