venerdì 27 novembre 2009

Danno da stress

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Sapete cos'è il danno da stress? È quel danno quantificato dal giudice di pace legato al fatto che a seguito di qualcosa le persone coinvolte oltre ad aver subito uno o più danni fisici e/o tangibili, hanno anche subito un particolare stress nervoso e un complesso stato di ansia provocato dalla lunga procedura in cui le persone coinvolte si sono trovate impelagate loro malgrado.
Ad esempio, l'anno scorso mia madre, grazie al comportamento non al limite della legalità, bensì apertamente illegale (e già sanzionato più volte dall'autorità) di un agente della società "ENEL Energia s.p.a." [operatore del mercato libero dell'energia nonché divisione della stessa società "ENEL Servizio Elettrico", che invece distribuisce corrente sul cosiddetto mercato di "Maggior Tutela"] che grazie al fatto di utilizzare *LO* *STESSO* *MARCHIO* di ENEL Servizio Elettrico; mia madre, dicevo, ha firmato in buona fede un contratto RITENENDO CHE SI PARLASSE SEMPRE DI ENEL Servizio Elettrico.
L'ho saputo tardi (ossia più tardi lo stesso giorno) MA NON TROPPO TARDI, dato che lo stesso giorno ho fatto partire due telegrammi: uno a ENEL Servizio Elettrico intimando di non effettuare il distacco, l'altro a ENEL Energia segnalando non già la disdetta, quanto il RECESSO entro i dieci giorni lavorativi di cui ai sensi degli ex D.L. 50/92 e attuale Codice del Consumo DL 206/2005).
Entrambe le società ignoravano l'esistenza delle due comunicazioni, ENEL Energia anche della successiva raccomandata di recesso inviata il giorno successivo (raccomandata con ricevuta di ritorno che è stata ricevuta dopo due giorni dalla firma posta da mia madre).

Risultato: nostro malgrado e nonostante da DIVERSE telefonate ai call-centre di entrambe le società fosse chiaro che il contratto non avrebbe avuto seguito, ci è arrivato un benvenuto al mercato libero dell'energia a far data dal primo luglio 2008.
Di nuovo telefonate, di nuovo fax, ENEL Servizio Elettrico è andata anche alla trasmissione "Mi manda raitre" ed ha preso l'impegno di aiutare i clienti che si fossero trovati impelagati in quei contratti (che prevedono anche UNA PENALE IN CASO DI DISDETTA ANTICIPATA) sul mercato libero.

Mi presento anche al posto ENEL Servizio Elettrico, COME TANTI ALTRI UTENTI TRUFFATI, MI SENTI ENEL SERVIZIO ELETTRICO? MI SENTIIII????? ERAVAMO TANTI QUEL GIORNO, ma non appena mostriamo gli incartamenti veniamo IMMEDIATAMENTE rinviati al call-centre di ENEL Energia s.p.a. perché "Noi siamo ENEL Servizio Elettrico, ENEL Energia è un'altra società".

Passa nel frattempo anche l'estate, e arriva anche la prima bolletta (trimestrale) di ENEL Energia, per un importo di quasi 300 euro. Mia madre paga, perché non vuole che in mezzo a questo casino ci taglino la luce (Ah, dal "presunto contratto" ENEL Energia firmato da mia madre per l'abbassamento di potenza non devono dare nessun preavviso!), e io continuo a essere rimpallato fra i call-centre di ENEL Energia che dice che per loro il recesso è andato a buon fine e non siamo loro clienti (ah, e 297 euro e passa di bolletta emessi da ENEL Energia?), e quello di ENEL Servizio Elettrico che mi dice che non possiamo rientrare perché risultiamo ancora clienti del gestore sul mercato libero.

E continuiamo fino ai primi di ottobre, quando la rotazione contropelo dei miei coglioni giunge a una velocità tale da provocare dolore, e FACCIO QUELLO CHE AVREI DOVUTO FARE IMMEDIATAMENTE: io e mia madre andiamo all'Unione Consumatori di Siracusa, portiamo tutti gli incartamenti e parliamo con l'avvocato, che prepara una raccomandata e la invia a entrambe le società.

E misteriosamente entrambe le società prendono visione delle decine di pratiche aperte e delle decine di fax inviati. ENEL Energia emette un'assegno circolare a storno del conto di 297 euro già pagato, ENEL Servizio Elettrico mi comunica il rientro e che è in corso il ricalcolo delle bollette per il periodo luglio-ottobre.

Sembra tutto risolto.
SEMBRA.
Fino a oggi. Quando mia madre trova una lettera dell'ENEL Servizio Elettrico in buca.

UNA LETTERA NORMALE, SENZA RICEVUTA DI RITORNO E SENZA ALCUNA FIRMA.

Una lettera che preannuncia l'arrivo di una bolletta per un importo di 965 (si, novecentosessantacinque) euro.
Chiamo il call-centre (gosh) per chiedere se è possibile rateizzare quell'importo, e nell'ordine scopro:
  1. Che la bolletta in oggetto scade il DUE DICEMBRE;
  2. Che con scadenza TRE DICEMBRE è già stata emessa un'altra bolletta di 140 e passa euro;
  3. Che questo importo non è rateizzabile perché risulta come costo per il rientro al mercato di maggior tutela;
Quello che possiamo fare, e che ho appena fatto, è stato di inviare un fax all'attenzione dell'amministrazione.
Un fax a firma di mia madre, che SI UMILIA DOVENDO DICHIARARE "sono una pensionata ultrasettantenne e non sono assolutamente in grado di pagare millecento euro nel giro di una settimana, e mi appello al Vostro buon cuore per ottenere una rateizzazione nei pagamenti che si appoggi ai prossimi conti elettrici, in funzione della bolletta media bimestrale che ho sempre pagato".

A me stavolta non girano soltanto: si sono staccati e sono andati in orbita. Io ho detto chiaro e tondo a mia madre che lunedì si va dall'unione consumatori, e questa volta invece della raccomandata, portiamo entrambe le società davanti al giudice di pace.

Questi sono danni da stress. Il principio di infarto di un'anziana ipertesa che si vede scodellare mille euro da pagare. Il principio di pranzo buttato perché si è incavolata con tutto e con tutti, me compreso.

Io sono incavolato nero...