"Bene, Albus. Non ti disturberà più quel dialer. Una maledizione sopraffina opera di qualche Babbano uscito sicuramente dalla Bocconi."
"Benissimo, caro Grizzly, finalmente quindi posso controllare gli orari delle lezioni e le circolari usando questo benedetto windows xp".
"Albus... Capisco che William è stato uno dei migliori studenti di Serpeverde, al suo tempo, ma da qui a chiamare 'benedetto' quello che noi SysAdm (dell'Antica Stirpe dei System Administrator BOFH) definiamo come maleficio..."
Il professor Silente mi guardava sorridente, gli occhi profondi e soddisfatti dietro gli occhiali a mezzaluna; era seduto su una sedia laterale dato che io occupavo la comodissima poltrona di chinz della sua immensa scrivania di noce scuro, con le mani che avevano appena lasciato la tastiera del suo PC.
"Mio caro Grizzly, conosco l'astio che molti studenti, professori e persino Babbani hanno nei confronti del buon Bill Gates, ma non si può certo negare che i suoi sforzi abbiamo comunque portato grandi innovazioni nell'informatica magica e babbana..."
"Il caro vecchio professor Silente, sempre a prendersi a cuore la storia di un suo pupillo... Mi chiedo cosa sarebbe successo se in quel periodo anziché Bill, tu avessi scelto come pupillo Linus Torvalds di Corvonero, o magari Steve Wozniac (uno dei veri meritevoli del Tassorosso...). Certo, sarebbe potuto essere anche il buon Richard Stallman, se non si fosse ritirato dal Grifondoro per seguire anima e corpo la Scuola dell Arti Magiche Open Source."
Il professor Silente iniziò a ridere di gusto, ricordandomi: "ohohoh, si: RMS, lui e i suoi incredibili incantesimi in LISP. È poi riuscito a creare un sistema operativo con quell'astruso linguaggio di programmazione?"
"Beh: direi che ormai siamo ben vicini. EMACS non so a che versione sia arrivato, ma già fa veramente quasi tutto. Gli manca solo la possibilità di lanciare qualche contro-incantesimo, ma purtroppo sono finite sia le combinazioni di tasti che le dita dell'utente... Ma parlando d'altro, vecchio amico mio, ti ho portato dell'ottimo Nero d'Avola, perché non mi dici se merita rispetto ai vostri vini?"
Il buon Silente infilò una mano in tasca, ne prese la bacchetta di legno che agitò distrattamente: la bottiglia si stappò e versò il suo contenuto in due coppe di cristallo intarsiate d'argento che volarono verso di essa, prima di avvicinarsi a noi. Presi gentilmente la prima e la alzai sorridente verso Silente, che fece lo stesso con la sua e la portò alle labbra.
"Ma, tu, piuttosto, ti fermerai qui a lungo?". Sapevo che l'interesse di Silente aveva anche i suoi secondi scopi, ma purtroppo il mio lavoro mi riempie sempre... "No, purtroppo. Questo pomeriggio salirò in Diagon Alley, per passare da Olivander: devo lasciargli la mia sfera magica, perché non funziona. Sapessi i Babbani che mi chiamano continuamente. 'ecco! il computer non funziona da un mese!!!'. E io che maledico quell'affare: se funzionasse lo saprei almeno 29 giorni prima!", risi.
Silente sorrise: "Si, ho presente. Succede ogni tanto anche qui con i maghi, talvolta... a proposito: in questi giorni è rientrato dalle ferie Severus, e credo che abbia bisogno di qualcosa anche lui, perché mi pare che il suo computer tentando di navigare in internet avesse preso un forte schiantesimo."
"Ok, ora scendo in sala professori, altrimenti chiedo a qualche fantasma di indicarmi il suo ufficio. Grazie mille, Albus. Ecco. Magari potresti venire tu da me a Siracusa, in ufficio, a sostituirmi per un po' la sfera..."
Salutai il professor Silente e mi avviai lungo le stramaledette scale rotanti di Hogwarts fino a giungere al corridoio principale. Raggiunsi l'ufficio del professor Piton, la porta aperta, e lo vidi lì, in piedi dietro la scrivania e di fronte al computer, sudato e con i capelli spettinati, bacchetta magica in mano che lanciava per l'ennesima volta l'anti-schiantesimo 'Innerva', prima di mollare la bacchetta e battere un pugno sul tavolo; poi sollevò lo sguardo e mi vide sulla soglia della porta. Sorrise impercettibilmente.
Osservai con interesse la sua bacchetta magica; vecchia, ma non consunta, aveva tutto il fascino del legno antico. Io da quando ho lasciato le arti magiche per diventare sysadmin ho dovuto imparare la magia informatica con la sola imposizione delle mani... chissà che fine ha fatto la mia vecchia bacchetta di betulla (l'unica forgiata con l'artiglio di un orso grigio staccato da un mago per mezzo delle mani nude e senza l'uso della magia)?
"Ma guarda un po': il signor Grizzly. Come va? Era un po' di tempo che non ti facevi vedere qui."
"Buon giorno, Severus, il preside mi ha detto che forse hai qualche problema a navigare in internet."
"Sìììì, da quel che sembra, mi hanno schiantato internet explorer, ma non vuole prendere il mio contro-incantesimo."
Feci un versaccio: "Bleah! Tutti con windows in questa scuola, eh? Quanto impiegherete a capire che è paragonabile all'ottavo maleficio senza perdono? Tutti noi lo consideriamo alla stregua delle peggiori arti oscure. Ma questo e un problema di noi antichi SysAdm..."
Piton mi guardò di sottecchi: "Beh, magari ci vuoi insegnare un valido sistema di difesa contro questi attacchi informatici..."
"Sono sicuro che lo gradiresti, come ringraziamento per la tua lezione sull'orsacchiotto di peluche con cui tenere lontani gli spiriti maligni, gli incubi e i malefici?"
Mi interruppe: "Se fossi in te, non lo direi così forte..."
Lo interruppi a mia volta: "Non ti preoccupare: ci sarà certamente modo, vecchio mio. E comunque per difendersi dagli attacchi di windows occorre un'insieme di incantesimi nell'ordine dei firewall, degli antivirus, degli aggiornamenti... putroppo senza una giusta protezione definita sin dagli albori del primo tentativo di connessione ad internet, per difendersi non basterebbero una decina di lord Vo... ehm, Signori Oscuri ben pronti a tirare decine di anatemi mortali. Per ogni incantesimo tura-falla che si manda a Windows, subito si aprono almeno altre dieci falle piene zeppe di problemi e da quelle vengono immediatamente virus, worm, dialer, maledizioni, malefici, decine di incantesimi per l'emicrania maxuma nonché centinaia di schiantesimi.".
Presi posto davanti al suo PC. 'Provvisoria', annunciai evocando l'avviamento in modalità provvisoria di windows, poi invocai il registro di sistema con la parola magica 'Regedit', dal quale snidai una decina di "ospiti indesiderati". Infine annunciai 'Reboot' e mi azzardai di aprire internet explorer: la prima cosa che mi si piantò davanti fu il pop-up delle nudita di una Valkyria.
"Congratulazioni, Severus! Fatto faville in questi giorni, eh?"
"Ehm, no... io... credo di aver sbagliato a digitare un sito, poi gli amici, ehm..."
Era diventato paonazzo mentre scorrevo con estremo interesse la cronologia.
"Uhm: www.sexytrolls.com... si, vedo: incantesimi sessuali, pozioni, viagra, enlarge your penis, get the best sexual performance from your home-helf..."
Piton si era seduto ed avevo l'impressione che volesse infliggersi un incantesimo per sprofondare; gli ripulii il computer e poi gli annunciai: "Ok, per un po' reggerà, ma dovrà anche essere un tuo compito farlo durare. Ricordati le lezioni di cura delle creature informatiche magiche (Eventualmente prova a chiedere qualche consiglio al buon Hagrid), comunque ho lanciato l'incantesimo 'punto di ripristino', anche se è particolarmente instabile e richiede delle specialità non indifferenti. Vedremo quanto spazio ci darà. Ora vado: devo scendere dal tecnico della sfera di cristallo; arrivederci Severus: alla prossima e salutami gli studenti di quest'anno."
Sorrisi e mi defilai, quando all'improvviso un gigantesco barbagianni si avvicinò e mi si poggiò al braccio. Gli accarezzai la testa, chiedendogli cosa volesse...
Un rumore. Una voce.
Stanno chiamano il vicino di casa per andare a lavorare.
Ma che minch...?
Ma dove sono? A Cadine. A letto.
Che ore sono? Le 6:40... ah, già... uhm, mi sa che troppo Harry Potter e la cena di ieri sera hanno fatto un bel risultato.
Vabé sento cosa vuole il barbag... no aspetta: era un sogno... e allora che cazzo è 'sta roba calda e morbid...AH!
Buongiorno Philippe! Yaaaaawn, dormito bene?
Aspetta è ancora presto, continuiamo a dormire, va. A dopo... ronf, ronf.
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