Monaco di Baviera, Germania, gennaio 1998.
A Monaco i trasporti pubblici sono a dir poco eccezionali, specie dato il traffico non poco caotico del centro città ed il fatto che al contrario che in Italia (purtroppo...) le multe ad esempio per divieto di sosta sono pressoché implacabili.
I trasporti integrati [autobus, tram, U-Bahn (metropolitana "sotterranea") e S-Bahn (metropolitana "di superficie") sono tutti gestiti direttamente dalla compagnia ferroviaria "Deutsche Bahn".
Monaco è una città molto ampia, suddivisa in "quartieri" che dispongono ognuno dei suoi uffici periferici, del suo borgomastro e via discorrendo. Il trasporto pubblico integrato fa uso di biglietti particolari, che dispongono di piu' aree per la timbratura: infatti a seconda del numero di quartieri che devono essere superati con il mezzo pubblico è necessario timbrare una o due tacche del biglietto.
Data la confusione sull'argomento, e la mia poca dimestichezza con la lingua tedesca [la frase più utile che ho imparato in tedesco è "sprechen sie englisch?" (ossia "parla inglese?")], dietro consiglio della persona che mi ha ospitato, ho preso una "Grüne Karte" [la "carta verde", un abbonamento mensile che vale su tutti i mezzi pubblici cittadini senza limite di spazio, tempo o aree urbane ed è attivo dalle sei di mattina alla mezzanotte (con possibilità comunque di concludere la corsa iniziata a quell'ora)].
Al contrario del biglietto, la carta verde non va timbrata a bordo dei mezzi e va solo esibita al personale di controllo (ad esempio nelle stazioni U-Bahn c'è il varco per i possessori di carta verde: la si mostra all'impiegato mentre si passa); nonostante la sua grande comodità, il costo non indifferente della stessa (all'epoca 89 marchi, circa una quarantina di euro) rispetto al costo dei biglietti comuni fa sì che solo particolari pendolari ne facciano uso.
Dato che a Monaco mi spostavo spessissimo con i mezzi pubblici (soprattutto per andare da Gräfelfing, dove ero ospitato, al centro città); una sera, dopo una cena al volo in un ristorante italiano, presi la S-Bahn fino a Planegg, e poi alla stazione mi misi ad aspettare l'autobus che sarebbe arrivato, appunto, a Gräfelfing. Saranno state le 22 circa. Arriva il mezzo. Salgo. Ci sono una decina di persone. L'autista non mi guarda nemmeno mentre faccio un cenno verso il taschino della camicia per prendere la carta verde, ma l'autista si limita a chiudere le porte e riparte; mi aspettano altri dieci-quindici minuti prima di arrivare a casa, e sono stanchissimo, per cui mi limito a sedermi. In quella si avvicina una signora abbastanza anziana (direi oltre la settantina) con uno scialle sulle spalle, un sacchetto della spesa sgualcito in mano e una faccia dolcissima (da nonnina delle favole) incorniciata da un ciuffo di capelli argentanti.
Mi guarda, sorride e mi abbaia qualcosa di incomprensibile in tedesco stretto. Dato che l'autobus è pressoché deserto e sono relativamente sicuro che non voglia il posto, balbetto con poca convinzione: "Entschuldigung: ich nicht sprechen deutsch..." ("scusi: non parlo tedesco").
Mi guarda con un sorriso a 32 capsule (-: poi sprofonda la mano nel sacchetto e...
... ESTRAE UN TESSERINO DELLA DEUTSCHE BAHN dicendomi, con una pronuncia inglese a dir poco inoppugnabile: "may i see your ticket sir, please?"
era il controllore!
Io: "Ah, sure! I've got a green card, ma'am"
e prendo dal taschino la carta. Molto rinfrancata, si siede accanto a me e discutiamo un po' (in inglese). Mi dice di essere un'insegnante di inglese in pensione (e mi pareva!) che svolge questa attività come lavoro socialmente utile, tanto per arrotondare un po'. Parliamo dell'Italia per qualche minuto, mi dice che è la prima volta che incontra un italiano che parla inglese così bene [guuuu! (-: ] e poi ci salutiamo quando arrivo alla mia fermata.
... Che posso dire? Semplicemente PAZZESCO! (((((-:
1 commenti:
Bellissimo!!!
Non oso pensare ad una "Anziana-controllore" qui in Italia ... a meno che non sia tipo quella di Madacascar :D
Davvero bella come esperienza ... grazie per averla condivisa ;)
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