Decimo capitolo dei racconti che spiegano perché è il caso di dare un po' di fiducia al proprio totem-acchiappasogni. Spero vi faccia provare le sensazioni che ho provato anche io.
Tutto cominciò in una freddissima notte d'inverno.
Il televisore non mi da più nessuna compagnia, per cui sotto il piumone avevo trovato il piacevole tepore di un buon libro (sì e no: lo ammetto. Stavo rileggendo "L'essenza oltre il buio"). Poi la stanchezza si è fatta sentire, e gli occhi sempre più pesanti mi convinsero a lasciare il compagno pieno di pagine e parole, per dedicarmi al compagno pieno di pelo e occhioni neri e profondi. (-:
Dopo aver spento la luce, trovato una posizione comoda e poggiato Rafael alla parte sinistra del torace, mi abbandonai al sonno. Questo sogno, però, è venuto quando ormai si avvicinava l'orario del risveglio mattutino.
Cortile. Mattina inoltrata (saranno almeno le dieci). Mi sono appena sentito telefonicamente [ma il sogno comincia quando in realtà il contatto c'è già stato: so che ho questo impegno, e che lo ho preso poco prima] con un amico, che è anche scout.
In pratica mi ha "coinvolto" nella collaborazione a una recita (dato l'argomento penserei una cosa tipo "Civitoti in pretura"), chiedendomi di fare la parte di un "giurato popolare", ma è anche una cosa non tanto scrausa, dato che devo presentarmi in giacca & cravatta.
Ora sto uscendo per raggiungerlo e seguire le prove della recita.
Giro a destra e mi dirigo verso il parcheggio della mia auto, notando senza darci troppo peso che ci sono moltissimi condomini giù in cortile che discutono, soprattutto alcuni vicini alle loro auto.
Ma dopo aver fatto pochi altri passi, pur rimanendo a circa dieci metri dalla mia auto, comincio ad avere il sentore dei toni non esattamente amichevoli con cui si tiene questa discussione. Affretto leggermente il passo e raggiungo la mia auto, guardando la fiancata della mia auto ammaccata, graffiata e - letteralmente - martoriata da un qualcosa che ci è passato attaverso lasciando abbondanti segnacci di un rosso acceso tutto intorno
Mi giro, guardando dietro di me e in direzione del lato centrale del cortile interno, dove era condensata la maggior parte dei condomini più sbraitanti, appurando che fa bella mostra di sé una vecchissima Apecar rossa, con una sfilata di modifiche al cassone e alla cabina di guida (appaiono diversi giri di filo metallico, assi di legno, chiodi e bulloneria varia).
Un tizio che non deve essere molto anziano, ma ha la faccia scavatissima di rughe, sta parlando mogio mogio al cellulare.
Molte delle persone presenti mi dicono che è lui il responsabile di tutto questo karaoke, e lui stesso dopo qualche istante mette via il cellulare e cerca di calmare tutti quanti.
Mi colpisce una sua frase: "Tranquilli, è tutto a posto, adesso sta venendo il perito della mia assicurazione, non vi preoccupate."
Con le pive nel sacco, prendo il telefonino e sto per chiamare l'amico scout per dirgli che ritardo, ma nello stesso istante suona il cellulare ed è lui che mi avverte che l'appuntamento è saltato, per cui prendo un paio di condomini e li porto in direzione del bar per un caffettino veloce.
Ritorniamo dopo qualche minuto, e un tizio in giacca&cravatta armato di macchina reflex è già impegnato ad immortalare tutta la scena, mi avvicino alla mia mia auto (una delle ultime prima di raggiungere l'Ape) e questo tizio (più o meno avrà la mia età. Pizzetto di una simmetria irreale, occhiali con montatura di metallo lucidissimi, capelli che sembrano finti talmente sono pettinati in linea. Mi guarda e mi tende la mano: "Sì, questa è la sua auto, giusto? Allora, consideri che come assicurazione abbiamo deciso di non pagare i danni per fare le riparazioni, bensì di sostuirvi il veicolo con uno nuovo di pari caratteristiche. Le faremo avere in settimana una nuova Ford Mondeo, però l'avverto che potremmo avere qualche problema per il colore blu. Eventualmente le va bene grigio metallizzato?"
Faccio un respiro profondo, pensando che il tizio mi stia prendendo in giro, ma a questo punto tutta l'immagine vacilla e...
... mi ritrovo steso sul mio letto con la calda sensazione di Rafael sotto al braccio destro.
"Beh, adesso pure la macchina nuova? Tranquillo, che fra un po' la cambio..." (((-:
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